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testo per ONE / Paola Alborghetti

 

 

EXHIBITION FOR ONE – UNA SERIE DI MOSTRE

Questa azione non porterà a riflettere solo sul modo di fruizione dell'opera d'arte ma sarà portatrice di nuovi significati delle opere stesse. La casa, la vita, diventano contenitori di visioni sempre nuove. Il contesto agisce sull'opera, ne costruisce il senso, la storia. Quindi un'unica opera è in grado di raccontare storie diverse.”

 

 

 

Una comunicazione fatta di tematiche altre, che vanno al di là del valore materiale degli oggetti e dei principi, fatta di concetti più astratti, quasi sconosciuti apre la vita a nuove prospettive. In questo l'arte ne è fautrice, facilitatrice e nel fare questo essa avvicina le persone e le pone in una rete di scambio.

Con questo espediente abbiamo colmato la nostra casa di opere d'arte non solo nostre ma soprattutto dei nostri colleghi, alcune acquistate, altre furono oggetti di scambio.

La casa, oggetto fondamentale per chiunque, perchè protegge, facilitatrice di una vita più comoda, sicura dagli agenti esterni, simbolo di una vita “normale”, diventa con le opere d'arte da simbolo “statico” simbolo “mutante”. Non siamo solo noi all'interno della casa a parlare ma sono le opere a leggere un pensiero esterno, diverso. E noi come la casa, non siamo esseri statici, ma in continuo cambiamento, una voragine di quesiti a cui tentiamo di trovare risposta. E questo l'arte lo sa bene, lei che è fatta di oggetti che sono proprio il risultato di questi quesiti; tentativi di dare una risposta.

Quando si entra in una casa-museo, questo mutamento a cui l'essere umano è sempre soggetto diventa percepibile, così come è percepibile la bellezza di una vita (quella del proprietario), ricca perchè posta nel mezzo di questa rete di scambio, che è l'arte e il collezionismo. Ne sono esempio in Italia, la Casa-Museo Antonio Calderara a Vacciago di Ameno (Verbania). “La storia di Antonio Calderara e una scelta di artisti contemporanei suoi amici” è il titolo che Calderara diede alla sua collezione, la quale si compone di 327 opere sue e di artisti a lui legati da rapporti di amicizia e stima.

Un'altro bellissimo esempio di un vero binomio arte-vita è la Casa-Museo Asger Jorn ad Albissola Marina (Savona). Qui il pittore danese Asger Jorn venne nel 1954 su invito dell'amico artista Enrico Baj e qui decise poi di comprare la casa per trasformarla in un'arte totale. Jorn concepiva l'arte e l'architettura come un insieme organico di spazio, forme, colori spontanei, liberi e vivaci in grado di migliorare la vita delle persone e della comunità. Ceramiche, sculture, dipinti sono installati ovunque nella casa e nel giardino.

Ad Albissola organizza l'Incontro Internazionale della Ceramica al quale partecipano molti artisti. Il giardino di casa diventa un perfetto ambiente per installare le molte sculture realizzate presso le manifatture ceramiche locali. La natura e l'organicità hanno un ruolo fondamentale per Jorn, perchè sono ciò di cui è fatto l'essere umano e nulla meglio dell'arte può esternarlo e raccontarlo.

Da anni condividiamo anche noi questa convinzione. Organizziamo e collaboriamo per la creazione di programmi di residenza per artisti in Italia e all'estero, facendo in modo che questa rete di comunicazione attraverso l'arte si amplii all'infinito offrendo a chi dentro ci lavora e a chi guarda da fuori nuove vedute di una vita sempre in mutamento e forse, è in grado di offrire risposte.

Ecco che in questo contesto nasce il progetto “Exhibition for one”, non sotto forma di residenza d'artista, ma sotto forma di progetto partecipativo, che parte da una piattaforma interinale (blog) di raccoglimento delle idee e “operazioni artistiche” per poi quando appena sarà possibile culminare in una serie di mostre itineranti.

Non è un caso che il progetto artistico “Exhibition for one” abbia avuto inizio durante la pandemia.

Da qualche mese a questa parte ci siamo trovati a non uscire più. La casa è il luogo dove tutto accade. Lavoro, vita privata e vita immaginata si mischiano. Per lo più noi artisti siamo andati comunque nei nostri studi, ci siamo chiusi dentro e abbiamo serrato le scuri. Oppure qualcuno ha trasformato una stanza delle casa in proprio studio. I formati del lavoro non sono per motivi di spazio più gli stessi. La carta è il materiale che in questo periodo predilegiamo, spesso è carta semplice, carta comune. E`la carta che più ci è famigliare e che in questo periodo di chiusura dei negozi riusciamo più facilmente a reperire. La carta per stampare, ne abbiamo plichi e plichi a casa, tutti noi.

Oltre a questo quello che ognuno di noi, non solo artisti, in questo strano e difficile momento siamo giunti a fare è avere più cura di noi stessi dentro e fuori. Ci siamo nutriti non solo con del buon cibo ma anche di riflessioni più o meno utili. Abbiamo spesso riguardato foto di lavori fatti nel passato e riposto quesiti o semplicemente li abbiamo commentati. Questo ci ha facilitato la via dell'utilizzo dei social, dove quasi ogni giorno abbiamo piazzato una delle immagini del nostro archivio. Da qui sono nati dei dialoghi, proprio perchè in questo periodo abbiamo avuto più “tempo a disposizione”, oppure semplicemente tutto è andato più lento.

Amici e colleghi e qualche nuovo contatto hanno commentato le immagini e da qui spesso sono nate nuove idee progettuali.

È cosi che nasce il progetto “Exhibition for one”, dal desiderio di un'artista di “possedere” una collezione di disegni di un'altra artista, senza denaro e spedizione. In questo momento dove tutto è alquanto instabile e insicuro, l'arte è cibo per l'anima, per gli occhi, per l'umore, lo spirito, la speranza, l'energia e tanto altro. Possedere l'arte, o meglio l'idea dell'opera, senza averla lì fisicamente, evitando la spedizione (ora più che mai incerta) e la circolazione di denaro, ma facendelo arrivare attravero la spedizione dei suoi dati, della foto tramite internet. E cosi abbiamo pensato di sviluppare e continuare questa azione di “collezionismo virtuale” con altri artisti internazionali. A coloro che decidono di partecipare viene chiesto di lasciare dalle tre alle dieci immagini di loro lavori in un archivio web (dropbox) e di scegliere a loro volta e liberamente di interagire con le opere di uno o più artisti già presenti nell'archivio. L'artista deciderà se semplicemente “impossessarsi” di alcune delle opere, stamparle ed esporle a suo piacemento, per esempio nella sua casa privata, la casa di amici, un museo, una galleria, una chiesa sconsacrata, nel bosto ecc.... e/o operare degli interventi artistici sulle opere scelte. Chi richiederà le immagini e le riceverà ne diventerà possessore.

Exhibition for one” diventa quindi una serie di mostre private, che saranno inaugurate e rese pubbliche attraverso un'operazione di documentazione delle opere, dell'esposizione, insieme alla storia del privato che installerà e possederà la mostra e degli artisti presentati attraverso il blog.

Chi decide di partecipare al progetto non sono solo artisti, ma chiunque tra I nostri contatti o degli artisti desidera possedere virtualmente o interegire con opere di uno o più artisti.

Oltre che essere un progetto artistico, “Exhibition for one” diventa quindi un'operazione anche sociale in quanto vede la creazione di una rete di contatti tra interessati e curiosi facendo parlare di sè e del luogo in cui si installano le immagini stampate, fa riflettere sulla forma narrativa delle opere d'arte e sulla scelta della modalità espositiva.

In questo difficile momento che non si sà quando avrà del tutto termine con questo atto chiamiamo “di scambio”, la realtà di paesi vicini e lontani, con tutta la loro storia e cultura si incontreranno rendendo possible in un lasso di tempo molto limitato la circolazione di informazioni e immagini che saranno presentate sotto forma di mostre. A spese quasi nulle pìu persone in contemporanea potranno giovare del valore dell'arte, portarla a casa e soprattutto farsela bagaglio di nuova conoscenza. Il mondo e le storie degli artisti invitati, la biografia del privato divenuto in contemporanea gallerista e collezionista, la storia del luogo ospitante diventano attravero la mostra cibo per tutti noi, mondi diversi che si incontrano, fonti di nuove ispirazioni e chissà forse anche di nuove vite. Un nuovo concetto di esposizione che abbatte molte delle sue problematiche annesse di costi di acquisto, affitto, spedizione, installazione e propone un luogo diverso dal museo e dalla galleria facendo riflettere sull'operazione di divulgzione dell'opera d'arte. La diffusione delle biografie e delle opere degli artisti non avviene qui, infatti, solo attraverso una strategia di marketing del museo o galleria, ma attraverso una più ampia, completa e insolita circolazione di informazioni che li rigurdano che vanno dalla cultura del loro paese, la realtà del luogo ospitante, il rapporto con lo stesso e la sua storia, la biografia dell'espositore e il rapporto con questi artisti ecc.

Arte e vita così si mescolano in modo naturale.


Paola Alborghetti